8 novembre 2006

Il volo

Volo notturno.

Un leggero sbatter d’ali convulso,

tra penombra e luce.

Cosi riecheggia sui miei pensieri

Il ricordo confuso di tanti gesti.


La luce è lì chiara e accecante.

La piccola farfalla si muove con audacia

tra mille insidie.

Ma solo di rado capita di scorgerla,

e nei modi in cui non si è soliti sperare.

Il solo nominarla,

induce speranza,

nel suo cullare,

la salvezza tanto sospirata.

E adesso che è vicina,

il suo calore soffia,

contro le sue esili ali.

La sua pienezza

attrae e impaurisce,

il suo candore, acceca.


Come satelliti.

In attesa che il destino si compia,

tra sogni e paure,

tra ilarità e oblio,

nel purgatorio della vita.

Sono confinati tutti i pensieri,

più sfuggenti,

nell’attimo, ancora temuto,

di divenire: felicità.

poetare

le poesie di Abulafia2

6 novembre 2006

Detrito #0 (Vertigo)

C'è chi dice il costume nostro,
di viaggiare la vita cadendo in precipizio,
un mostro, un deprecando vizio.
Ignorano, costoro, la salvifica lezione
che s'apprende in un siffatto viaggio:
è caldo il grembo della disperazione,
e stupido temere l'atterraggio.

5 novembre 2006

Aghia Sophia

Tedio domenicale: quanta droga consuma
Tedio domenicale: quanti amori frantuma
Tedio domenicale

Sophia Sapienza Sophia
Incalora le donne ed arde
Arde di uomini
E gli consuma il cuore

Sophia sapienza sophia
Incalora le donne ed arde
Arde di uomini
E gli consuma il cuore

Toccami
Magari solo in sogno
Soffia
Sussurra un'altra volta "vivi"
Io lo sarò
Guardami
Tra le nuvole e i veli
Soffia
Sussurra un'altra volta "vivi"
E io vivrò

Vivrò l'ordine la libertà l'obbedienza
La responsabilità l'uguaglianza
Vivrò la gerarchia l'onore la punizione
Vivrò la libertà d'opinione
La sicurezza il rischio la proprietà
Vivrò la verità che è l'ultima
La prima

La verità ti fa male lo so

Cittadine cittadini
Pargoli enfants teen-agers babies
This is the program, è senza prezzo:
L'antico è favolistico folklore grezzo
Il moderno è iniziato e finito
Voilà l'età del mezzo liberodemocraticoprogresso
Larallalla larallallallalla
Larallalla larallallallalla
Voilà l'età del mezzo liberodemocraticoprogresso
Il moderno è iniziato e finito
L'antico è favolistico folklore grezzo
Cittadine cittadini
Cittadine cittadini
Cittadine cittadini (Larallalla larallallallalla)
Cittadine cittadini
Larallalla larallallallalla...

Tedio domenicale: quanta droga consuma
Tedio domenicale: quanti amori frantuma
Tedio domenicale

Tedio domenicale: quanta droga consuma
Tedio domenicale: quanti amori frantuma
Guarda Sophia, (tedio domenicale...)
Guarda la vita che vola via!
Guarda Sophia,
Guarda la vita che vola via!
Guarda la vita!
Guardala che vola via!

Facevi 'a pizza a Pozzuoli e 'a burina a Roma
E mmò tu fai la Svizzera abbiti a Nuova York
Sophia bella Sophia
Sophia delle altrui brame
Mmmh... quant'è bello in progress 'sto cazzo di reame!

Tedio domenicale: quanta droga consuma
Tedio domenicale: quanti amori frantuma
Tedio domenicale: quanta droga consuma
Tedio domenicale: quanti amori frantuma...

CCCP
CSI
PGR

1 novembre 2006

l'elefante (senza farfalla)

E' in grado di farlo l'uomo, alcune scimmie e anche i delfini: e non ha nulla a che vedere con qualsivoglia scambio di fluidi corporei...
Perdete qualche secondo della vostra vita cercando una risposta, e poi seguite il link (nel titolo del post); e poi?
E poi vi ritroverete a leggere la triste storia di un elefante di nome Happy, costretta a guardarsi in uno specchio.
Mi e' capitato, a volte, di pensare a quanto dovesse essere bello, per un animale (diverso dall'uomo), non dover fare i conti con l'immagine di se' sputata fuori da uno specchio.
Ma a quanto pare, non c'è pace neanche per i nostri cari amici, quadrupedi o "pinne-muniti" o dai piedi prensili (e dai culi rossi) che siano!
Così può accadere che un brillante psicologo (di sicuro un luminare, nel suo campo) prenda un tranquillo pachiderma dello zoo (spero non di peso!) di New York, intento a fare tutto quello che i pachidermi di uno zoo fanno (che ne so:spruzzarsi l'acqua addosso con la proboscide; prendere in giro gli idioti che gli lanciano le noccioline; guardare Maria De Filippi...le solite cose, insomma) e lo metta di fronte ad uno specchio; con l'ovvio intento di ingenerare nell'animale qualche crisi d'identità.
E se davvero, come lo psicologo sostiene, l'elefante si e' riconosciuto, cosa avra' mai pensato?
Azzardiamo delle ipotesi: "Cazzo, ho le orecchie a sventola!"; "Certo che per quell'intervento di rinoplastica mi servirà un mutuo!" oppure "Mi immaginavo più grassa!".
Magari mi sbagliero', ma trovo tutta questa vicenda abbastanza simbolica: che il grado di complessità sociale possa essere giudicato attraverso il modo in cui ci si guarda allo specchio mi diverte e allo stesso tempo mi preoccupa.

E concluderei con le parole di Manlio Sgalambro:
"Quando non coincide più l'immagine che hai di te con quello che realmente sei, e incominci a detestare i processi meccanici e i tuoi comportamenti... E poi le pene che sorpassano la gioia di vivere coi dispiaceri che ci porta l'esistente, ti viene voglia di esplorare spazi sconosciuti, per allenare la tua mente a nuovi stati di coscienza".

P.S.: essendo il primo post, non mi pare corretto chiuderlo senza aver prima salutato.
Un grosso ciao a tutti i martiri della vita moderna, dunque, da Nelson Mandela a John Bobbit passando per Mike Tyson