31 marzo 2008

In alto a destra



Tornato da Kalat Nissa (nonchè Castello delle donne, nonchè Caltanissetta), vi diletto mostrandovi il mio posizionamento nel Politometro di Repubblica.

Potrete vedere il mio avatar molto vicino all'estrema parte visibile del primo quadrante nel grafico Progressisti-Laici, quasi sulla bisettrice e proprio vicino al faccione di Bertinotti.

Certo: non sembra anche a voi un tantinello paradossale collocare il massimo della laicità progressista (o del progressismo laicista, fate voi) in alto a destra?

Giocate anche voi, se vi va, e postate il vostro risultato nei commenti.

20 marzo 2008

Chiuso per ferie


Signore e signori, prima del mio ritorno al natio borgo selvaggio alle pendici di un colle non propriamente ermo, ove il mar le sue azzurre dita allungar non puote e la banda larga due euro all'ora ancor pretende; insomma, è il momento degli auguri, e per farli ricorrerò ad una citazione.

Douglas Noel Adams è stato un laureato in letteratura Inglese a Cambridge, uno sceneggiatore radiofonico di successo, un curioso osservatore dei progressi scientifici e tecnologici, un filosofo ma soprattutto un grandissimo scrittore umoristico. La "Guida galattica per autostoppisti" (e tutti gli altri della serie, tra cui "La vita, l'Universo e tutto quanto il resto", frase che ho usato come sottotitolo di questo blog) è uno di quei libri talmente pregni di invenzioni e di intuizioni che non ci si stanca mai di leggerlo.
Douglas Noel Adams è morto a soli 51 anni nel maggio 2001 (e già che si parla di morte, un ricordo va anche ad Arthur C. Clarke, papà delle orbite geostazionarie e di "2001: Odissea nello spazio" che, giusto ieri, ha concluso la sua Odissea sulla Terra) e il suo modo obliquo ma ficcante di osservare la realtà manca moltissimo a chiunque lo abbia letto.

Quando un giornalista americano gli domandò se fosse vero che si autodefinisse ateo radicale, DNA rispose:

Sì. Uso il termine radicale con una certa libertà, solo per enfatizzare il sostantivo. Se mi definisco solo ateo , c'è sempre qualcuno che dice: "Non intenderà, piuttosto, agnostico?" e sono costretto a rispondere che no, intendo proprio ateo. Non credo assolutamente che esista un dio, o meglio, sono convinto che non esista un dio (una sottile differenza). Non c'è uno straccio di prova che suffraghi l'esistenza di un dio. Quando mi dichiaro ateo radicale, faccio capire almio interlocutore che intendo proprio ateo, che ho riflettuto a lungo sull'argomento e che nutro al riguardo una ferma convinzione. E' strano, ma molti si stupiscono di sentir esprimere questo concetto con tanto vigore. Evidentemente in Inghilterra siamo passati da un vago, insulso anglicanesimo a un vago, insulso, agnosticismo, due visioni che mi pare denotino lo scarso desiderio di riflettere sulle cose.

Tanti dicono: "Ma non è meglio essere agnostici, così, se c'è per caso un dio...". Per me questa domanda rivela una stoltezza e una stupidità così abissali che preferisco estraniarmi dalla conversazione. (Se risultasse che mi sono sbagliato e che c'è davvero un dio e se per giunta questo dio si facesse impressionare da un simile ragionamento capzioso, degno di chi incrocia le dita dietro la schiena o di chi indulge a cavilli legali clintoniani, sceglierei comunque di non adorarlo).

Altri obiettano che non posso sapere che non c'è un dio. Credere che non ci sia un dio, dicono, non è altrettanto irrazionale e arrogante che credere che ci sia? No, rispondo, e per varie ragioni. Prima di tutto non è vero che credo che non ci sia un dio, Non vedo che cosa c'entri la credenza. Credo o non credo alla mia bambina di quattro anni quando mi dice che non è stata lei a buttare i giocattoli alla rinfusa sul pavimento. Credo nella giustizia e nella correttezza, anche se non so bene come possiamo ottenerle [...]. Questi mi sembrano usi legittimi del verbo credere. Come carapace volto a difendere concetti irrazionali dall'assalto di domande legittime, penso invece che il medesimo verbo abbia provocato un sacco di danni. Perciò anziché dire: "credo che non ci sia un dio" dirò: "sono convinto che non ci sia un dio", una distinzione che mi porta alla seconda ragione per cui contesto chi sostiene che credere è arrogante quanto non credere.

Non accetto l'attuale moda , secondo la quale un'idea varrebbe automaticamente quanto qualsiasi altra idea uguale o opposta. La mia idea è che la luna sia composta di roccia. Se qualcuno mi dice: "Ma mica ci sei stato, no? Non l'hai vista con i tuoi occhi, per cui la mia idea che sia composta di formaggio di castoro è altrettanto valida", non mi disturbo nemmeno a discutere. Esiste l'onere della prova e, nel caso di dio come nel caso della composizione della luna, tale onere si è da tempo trasferito da un settore ad un altro assai diverso. Un tempo Dio rappresentava la spiegazione migliore della realtà, mentre oggi ne abbiamo di molto più convincenti. Dio non è più una spiegazione di niente, ma anzi è diventato un concetto per spiegare il quale occorre una quantità infinita di spiegazioni. Non credo quindi che chi è convinto che non esista un dio sia irrazionale e arrogante quanto chi è convinto che esista. Non c'è equipollenza tra le due convinzioni.

(brano tratto da "Il Salmone del dubbio", 2002, Mondadori.)

Buone vacanze.

18 marzo 2008

Prendere posizione


(Troppo facile, lo so. Ed infatti nel blog Rock(S)politik ne trovate una versione abbastanza simile. Nuovi fantastici manifesti taroccati su Repubblica).

Ma cambiare pusher?


Titolo principale su repubblica in questo preciso istante:

EUROPA, IL TONFO DEI MERCATI: OLTRE 300 MILIARDI IN FUMO.

Speriamo che almeno sia robba de quella bbona!

15 marzo 2008

Alla Cina con furore

TIBET LIBERO!!!!!!!!!
(le foto sono tratte da flickr e il codice HTML per incorporare lo slideshow da downloadsquad)

13 marzo 2008

All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy...


Roma 13:55

"Oggi come oggi, prima di far cadere il governo Prodi, ci penserei sopra due volte, anzi dieci, probabilmente". Clemente Mastella fa autocritica nell'intervista al contenitore di approfondimento politico, in onda su 'YouTube', di Klaus Davi. (dal sito di repubblica)

Povero Clemente. Dinanzi ad un tale ipertrofico senno del poi, svanisce in noi, elettori di sinistra già nel 2006 ingannati dalla fatamorgana del voto utile, ogni istinto di intimargli un'osservanza monastica del detto:" Il silenzio è d'oro". E si dissolve persino quell'irrefrenabile desiderio di applicare alle sopracciglia del mai troppo dimenticato declamatore a cazzo di pseudo poesie di Neruda robuste graffette per impedirne il moto caotico e insopportabile, sport di cui è campione mondiale ex aequo con Carlo Ancelotti - vari studiosi di strategie comunicative sostengono che, in realtà, l'inarcamento forsennato rappresenti una tattica diversiva con cui il muflone di Ceppaloni confonde gli avversari per poterli poi ferire a morte con la solita raffica di stronzate.

Commossi da questo mea culpa, mettiamo ogni piccolo risentimento da parte e invitiamo Clemente Mastella da Ceppaloni a concedersi una vacanza rilassante in un luogo esclusivo, ovattato dalla neve più candida, ospite di un albergo il cui custode sa come far sentire i propri clienti accettati.

L'Overlook Hotel si trova in Oregon e il suo nome non fittizio è Timberline Lodge.

Vai Clemente, vai.

...All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy...

11 marzo 2008

A volte ritornano

Ne avevo chiesto accoratamente il ritorno in televisione qui. E, a volte, senza neanche insistere, i desideri vengono esauditi.

Corrado "e se i partiti non rappresentano più gli elettori, cambiamoli questi benedetti elettori!" Guzzanti è riapparso per una decina di scoppiettanti minuti su Rai3, ovviamente nella trasmissione di Serena Dandini "Parla con me".
Come sempre spassoso fino alle lacrime. Come sempre lucidamente intelligente. Come sempre profondo con levità. In una sola parola: geniale.

Buon divertimento con don Pizarro parte I:


e parte II:


P.S.: Grazie a Bruno che mi ha fatto notare che i vecchi link non andavano più.

3 marzo 2008

avete paura dei fantasmi?

Non abbiatene alcuna. Dopo i radiohead, anche Trent Raznor e soci, scaduto il contratto con la loro casa discografica, decidono di mettere in rete il loro nuovo (monumentale) lavoro.
Si tratta di ben 36 tracce strumentali per circa due ore e mezzo di musica.
Le opzioni di download sono variegate:
si va da quello gratuito del primo dei quattro ghosts (DRM's free,of course), a quello completo (ma veramente completo: le tracce in vari formati audio, un libretto di 40 pag in pdf e altra roba non meglio identificata) per soli 5$, a diverse altre opzioni, più costose, con supporti tradizionali (sempre che il blu-ray si possa già considerare tradizionale).

Io sto cercando,con qualche difficoltà dovuta al sovraccarico dei server, di scaricare la versione completamente gratutita. Se mi piacerà (anche solo al 20%), investirò i 5 dollari.

Se vi va di contribuire ad intasare i server per dimostrare loro che questo modo di distribuire la musica vi piace, visitate il sito.

1 marzo 2008

Go Gina, Go!

AVVISO PARENTALE: il post seguente include contenuti sessuali espliciti e ambiguità da commedia sexy all'italiana di linobanfiana alvarovitaliana edwigefenechiana memoria. Se ne sconsiglia pertanto la lettura ai visitatori che abbiano ricevuto di recente uno dei Sacramenti tra: Penitenza, Eucaristia, Unzione degli infermi e Ordine (o magari tutti insieme e non necessariamente nell'ordine); ma anche ai lettori del sempre pacato ed equilibrato quotidiano "Il Foglio".

Pare che questo sia l'avvistamento decisivo. Che si sia in possesso di "immagini" chiare e definitive della sua esistenza. Che si possa scrivere la parola fine sull'astiosa e annosa (e fastidiosa e qualche altra decina di parole che finiscono in -osa) diatriba tra quelli che "voi siete dei pazzi visionari, non esiste alcuna prova scientifica a supporto delle vostre folli tesi" e quegli altri che, di rimando, "e invece è verissimo, io ne ho visto gli effetti, io uno l'ho anche toccato e non rompete le palle, voi miscredenti schiavi dell'arida scienza".

No, non trattasi di primo contatto con il nostro caro amico ET; ma in fin dei conti potremmo comunque definirlo un abitante dello spazio profondo: ladies and gentlemen, ecco a voi il punto G.

Nelle edizioni online delle maggiori testate giornalistiche italiane (qui e qui, per esempio) è stato possibile leggere delle "foto" scattate all'Eldorado dell'orgasmo femminile (in realtà si tratta di una ben più prosaica e fredda ecografia transvaginale), grazie ad un gruppo guidato dal prof. Jannini, sessuologo dell'Università de L'Aquila (non sfuggirà ai più l'ironia che un simile risultato sia stato ottenuto in una città il cui nome è quello di un uccello rapace).

L'hanno fotografato, proprio così. Il punto G era lì che stava per uscire dal Billionaire, dopo una serata trascorsa insieme agli amici punto F, punto I e punto A, quando il paparazzo sessuologo Jannini l'ha beccato e immortalato.
Ora, a dispetto della sua notoria ritrosia a mostrarsi, sarà costretto a paartecipare a "Porta a Porta" impegnato a rispondere a domande del tipo:
- Caro punto G, è vero che la G sta per Gnocca?
- Ma se io ora provassi a sfiorarla, lei urlerebbe?
- Cosa ne pensa del delitto di Cogne?

Ma al di là della mia morettiana fissazione per l'importanza delle parole; pare anche che non tutte le donne lo abbiano, il punto G-odurioso; per favore però, signori maschietti, aspettate almeno il secondo appuntamento prima di chiederle "clitoridea o vaginale?"; che mondo sarebbe quello in cui si viene discriminati anche per il tipo di orgasmo che si può raggiungere?
Ed in ogni caso: non pensiate che sia semplice trovarlo.
Per fortuna pare che la tecnologia arriverà presto in aiuto di noi viaggiatori smarriti dell'anatomia femminile.
Entro la fine dell'anno dovrebbero essere messi a punto il Gps (G-spot position system) e relativi nafigatori satellitari.
E anche Google, l'azienda di Mountain View sempre attenta alle novità, metterà a disposizione degli internauti il nuovissimo servizio G maps, dettagliate immagini in grado di guidare gli uomini verso la soddisfazione del loro atavico (forse la parola giusta è: primitivo) istinto di superpotenza e le donne da nessuna parte.

Fino ad allora ci si dovrà accontentare di queste indicazioni:seconda tuba a destra e poi dritto fino alla parete di separazione tra uretra e vagina.

Buon viaggio!