30 aprile 2008

Porti e riporti

Sì, l'hanno saputo anche a Springfield e non riescono a darsi pace. Io sono alla ricerca di scampati pericoli consolatori. Se ne avete, suggeriteli nei commenti. Ma dopo il 13 e il 14 Aprile, dopo le comunali di Roma, mi sa che l'unica via è quella di un appello diretto:
Silvio, ti prego: quando mi avrai catturato non farmi prigioniero: uccidimi rapidamente.


nota: la strepitosa immagine personalizzabile di Bart alla lavagna è disponibile al seguente indirizzo.

29 aprile 2008

Brutta bestia, l'invidia.

Apocalisse è una bellissima parola greca che significa: rivelazione; che poi oggi venga considerato un sinonimo di catastrofe è dovuto ad una certa disattenta lettura di uno dei libri che compongono il più grande successo editoriale nella storia della letteratura fantasy (indovinate un pò quale?).
Nella notte tra Domenica e Lunedì io ho avuto la mia, di apocalisse.
A Parla con me c'è ospite Paolo Giordano.
Paolo Giordano è torinese e ha 25 anni.
Paolo Giordano è laureato in Fisica Teorica.
Paolo Giordano è titolare di una borsa di dottorato presso l'Università di Torino.
Paolo Giordano, per riprendere aria dopo le estenuanti apnee negli abissi della Fisica della Alte Energie, ha scritto un romanzo.
Paolo Giordano è stato pubblicato da Mondadori.
Paolo Giordano, dottorando in Fisica, romanziere esordiente, ed ex membro di un gruppo musicale dal quale è uscito per il terrore di dover, prima o poi, esibirsi in pubblico (se potessi farlo, scommetterei sui Radiohead come suo gruppo preferito), è stato lodato dalla critica e il suo La solitudine dei numeri primi è nella top ten dei libri più venduti.

E mentre Serena Dandini continuava a intervistarlo, io prendevo coscienza, con inesorabile e fumettistica chiarezza, del ruolo tenutomi in serbo dal fato. Come Lex Luthor per Superman. Come Joker per Batman. Come Magneto per il prof. Xavier. Come Jerry per Tom. Come Alemanno per Rutelli (vabbe' per quest'ultima coppia vale la proprietà commutativa). Io sarò la nemesi di Paolo Giordano. Sarà una guerra senza esclusione di colpi di cui posso perfino preannunciarvi l'esito finale.
Nella battaglia decisiva, l'eroe (lui: bello, giovane, intelligente e di successo) e l'antieroe (io: no comment) si scontreranno frontalmente e, da buoni fisici teorici, si annichileranno in bagliori ultravioletti, l'energia così sprigionata dispersa nell'indifferente e in espansione universo.


nota: a parte ogni scherzo, oggi ho comprato il libro. Spero proprio sia bello come dicono, a ennesima conferma di come la scienza, e chi la fa, sia tutt'altro che fredda e antitetica alla creatività.
La foto è tratta da IMDB.
Il titolo del post è sì una frase fatta, ma soprattutto una frase contenuta nella canzone "Tono Metallico Standard" degli Offlaga Disco Pax.

24 aprile 2008

Solo per l'ultima volta

Si destò, un anno più vecchio.

Scartare l'orologio che si era regalato, deglutendo intanto un caffè preparato il giorno
precedente, non gli portò il sollievo atteso.

Il telefono muto.

Le strette di mano dei colleghi, sempre quelle: l'estraneità
teporosa e cordiale ma superficiale, dimentica di ogni ricorrenza; intimità epidermica, aveva imparato a chiamarla.

La cena fredda.

Inargentato dalla luce livida del televisore acceso alle sue spalle,
sporse i piedi qualche centimetro oltre il bordo del parapetto del
balcone.

- Solo per l'ultima volta - una pubblicità salutò il suo salto.


nota: quando si legge una notizia come questa persino l'indignazione, persino la repulsione sembrano inadeguate.
La foto è di Dan Winters.

5+1=4.5


Protagonisti:
  1. Casuale Avventore Zuzzurellone Zonzoneggiante Online (C.A.Z.Z.O.)
  2. Proprio Io Palesemente Personalmente Ardentemente (P.I.P.P.A.)


C.A.Z.Z.O.: Cos'è sta storia del 5+1=4.5?
P.I.P.P.A.: No... è che a pallavolo si gioca in 6 ed è successo che...
C.A.Z.Z.O.
: Ah, sei uno di quegli invertiti che gioca a pallavolo come le femminucce.
P.I.P.P.A.: Non meriteresti neanche una risposta. Ma questa è una. A tua madre la darò in separata sede. Insomma si gioca in sei e ieri sera alla partita nella mia squadra eravamo in sette, me compreso. Ma uno degli altri ragazzi tornava da un infortunio: sai, il malleolo rot...
C.A.Z.Z.O.: Senti, cerca di farla finita che stai sottraendo tempo prezioso alla mia visita giornaliera a youporn.
P.I.P.P.A.: Va bene: vinciamo il primo set con me in panchina quasi fino alla fine. Per far riposare il ragazzo ancora non in piena forma, io gioco il secondo set. E ovviamente lo perdiamo. E come se non bastasse, il principale esponente della squadra cui dovrei appartenere, ma per la quale sembro essere un infiltrato del KGB nella CIA ai tempi della guerra fredda, si fa male alla schiena scendendo dopo l'ultima schiacciata e non può più giocare. Quindi tocca a me finire la partita.
C.A.Z.Z.O.: Bravo, proprio una bella storia di sport e riscatto personale. Per farti giocare si è dovuta infortunare un terzo della squadra. Perchè non ti proponi per Sfide?
P.I.P.P.A.: Vabbè, che c'entra. E poi, nonostante me abbiamo vinto tre set a uno. Capito il perchè del titolo, ora? Quattro sani più uno mezzo infortunato più me fanno...
C.A.Z.Z.O.: Ma vaffanculo va. Youporn arrivo.


p.s.: la foto è stata tratta da questo sito

p.p.s.:Un esempio spettacolare di post basato su un dialogo fittizio lo trovate su Pollycoke (se non usate Linux e non avete idea di cosa sia KDE 4 non capirete tutto, ma vi divertirete lo stesso).

p.p.p.s.: In bocca al lupo a Salvo e alla sua schiena, a Pietro e al suo malleolo.

p.p.p.p.s.: ancora qui a leggere post scripta? :D

22 aprile 2008

More news from nowhere


La congiura della serratura
non era, in effetti, solo frutto della mia indole paranoide ossessivo compulsiva. Pare comunque che l'occulto manovratore, la rosacrociana mano che, immota, tutto ha mosso sia stata quella dell'amministratore di condominio, il quale ha comunicato la sostituzione il giorno stesso in cui è avvenuta avendo cura di affiggere l'avviso in un angolo dell'ingresso praticamente inaccessibile alla vista di chi esce dal palazzo. Se non è efficienza questa (la nuova chiave era comunque nella buca delle lettere, e ho anche già fatto la copia di "salvataggio" da consegnare a colei che ha come terzo compito quello di sopravvivere a me, i miei vicini e l'amministratore del mio condominio).

Il fine settimana lo definirei eracliteo, se solo i miei studi di filosofia mi permettessero una tale confidenza; affidandomi a ben più solide conoscenze di geometria piana userò la locuzione: all'insegna del diametralmente opposto.

Sabato: festa di laurea in un locale molto à la page, il cui nome (I Quattro Venti) "nasce dai quattro luoghi distinti e assemblati in un contesto architettonico, teatrale, rievocazione storica dei Biscari. I QUATTRO VENTI sono I QUATTRO ANGOLI, quattro luoghi vissuti in maniera a se stante." (parola di sito internet con tanto di latitanza dell'accento tonico sul se). Io invece mi sono fatto l'idea che il nome nascesse "dall'uso indiscriminato e disinvolto dell'aria condizionata, teso a favorire l'affluenza dei convitati all'ANGOLO dei cocktail, ove poter ordinare massicce e costose quantità di alcool al fine di innalzare la propria temperatura corporea." (parola di cinico materialista dialettico, secondo quanto non esiterebbe ad affermare il principale esponente della coalizione ora al governo). La festa, poi, è stata piacevole; tutti si sono rivelati molto cordiali (anche quelli che non conoscevo, cioè la maggior parte). Una menzione a parte per il posteggiatore sordomuto (e con una certa passione per il vino, mi è parso di intuire dal suo alito),che è riuscito nell'intento fino ad oggi ritenuto impossibile dalla scienza di farmi effettuare una manovra di precisione.

Domenica: partita di pallavolo a Riposto, luogo che ha dato i natali al grande Franco Battiato. Ennesima vittoria per tre a due della mia squadra, propiziata dal ferreo mantenimento della distanza di sicurezza tra me e il campo di gioco. Poi tutti a festeggiare in via Plebiscito: panino con polpette di carne di cavallo for the first time in my catanese life. Poi un gelato (nocciola e pistacchio per i più curiosi) insieme a colei che ha come quarto compito quello di impedirmi di continuare a chiamarla colei che qualcosa. E per finire in bellezza: Ferro3 su Rai3 alle 3.

A presto, con altre notizie dal nulla.

19 aprile 2008

Tre versioni di primavera

La prima volta che la vidi, Vera dondolava le sue gambe dal davanzale di una finestra al pianterreno di un palazzo che si ergeva lungo la strada per casa mia; come armi mi parve: spade di Damocle in carne, ossa e collant, pendenti sui capi di ignare formiche in marcia sulla via.

La prima volta che mi vide (la centesima che passavo di lì, se non
ricordo male la mia contabilità dell'epoca), Vera si trovò davanti un bambino pietrificato in un'ottusa espressione di stupore al cospetto della bellezza maliziosamente ingenua della sua adolescenza e capace di tornare alla realtà, dopo un numero imprecisato di -Embé, che hai da guardare?-, solo per farfugliare -Come ti chiami?-, ubbidendo ad un riflesso condizionato prima di allora a lui del tutto sconosciuto.

Con un tono di scherno affettuoso che i miei otto anni mi indussero ad interpretare come fastidio, -E a te che ti frega?- mi incalzò, proprio mentre da qualche parte alle sue spalle una voce femminile la rimproverava -Sempre a ciondolare come biancheria, vero Vera?-, costringendola a rientrare in casa sbuffando.

Intimorito, ma anche offeso, da quel giorno cambiai strada per non rivederla. E così fu. Oggi dove si apriva quella finestra sorge l'ingresso per una palestra. Il tempo, si sa, procede irrequieto e va per rima.


nota: Si apre con questo post la categoria prove (poco) tecniche di trasmissione in cui raccoglierò stupidaggini che ho già scritto indipendentemente dal blog e che mi va di condividere. Siate molto clementi e poco Mastella. (l'immagine del quadrato del sator è tratta da Wikipedia)

18 aprile 2008

All'"extra" non c'è mai fine 2: la vendetta

Un aggiornamento a quanto scritto ieri.
Dopo aver per l'ennesima volta toccato con mano la gentilezza e disponibilità del mio supervisore; dopo aver contribuito con qualche fugace apparizione sul campo di gioco a far perdere un pò di punti alla mia squadra (che nonostante me ha vinto tre set a due); dopo una rapida capatina a casa della mia ragazza per salutarla; finalmente torno a casa già pregustando la doccia ristoratrice e il riposo del guerriero panchinaro.

Alle 00:10 a.m. sono davanti al portone e ho addirittura due mazzi di chiavi (avendo scordato di restituirne uno alla mia balia). Infilo la chiave nella toppa e quando faccio per girarla la serratura pare bloccata. Ok, niente panico: a volte succede, la dolce serratura è molto capricciosa. Giro di nuovo. Niente. Giro e rigiro la chiave con una frequenza di polso da far invidia al clock di un Pentium 4 (acquisita con anni e anni di intima autofrequentazione) senza ottenere alcun risultato. Mollo un calcio abbastanza rumoroso al portone pensando che i maledetti condomini abbiano ordito un complotto per sostituire finalmente la serratura senza dirmi nulla. Provo con il secondo mazzo di chiavi ma non cambia nulla. Mentre in cor mi fingo rivalse varie che vanno dallo spezzare la chiave all'interno della toppa al rompere il vetro e aprire il portone dall'interno (no, bussare a qualcuno non se ne parla, sono troppo premuroso) si accende la luce di una porta-finestra al secondo piano. Aspetto svariati minuti e poi la svolta: da quella luce emerge, avvolta in un'aurea che emana speranza e salvezza, una signora e io comincio:

-Scusi signora, potr...

La gentildonna, evidentemente sconvolta dalla mia visione e preoccupata che io, dalla strada, possa offenderla/ferirla/ucciderla/spezzatinarla grazie alla mia alabarda spaziale o al fulmine di Pegasus o all'onda energetica, riesce a chiudere la porta-finestra, abbassare la serranda, spegnere la luce e probabilmente attivare il salva la vita Beghelli prima che io riesca a dire:

-...ebbe aprire il portone perchè la serratura si è rotta?

Un'altra stronza che ha votato Berlusconi, penso, mentre sul foglio di un bloc-notes scrivo un messaggio di buona notte per tutti gli abitanti del condominio che poi infilo sotto il portone.

Ora sono a casa di colei che ha come secondo compito quello di salvarmi dai miei vicini.
Lei dorme, beata, sul letto della sua compagna di stanza che per mia fortuna stanotte non è in casa.

Io non ho sonno.

17 aprile 2008

All' "extra" non c'è mai fine

...Così ieri mattina comincia il mio secondo giorno da extraparlamentare. Studio un pò, mi preparo per andare all'Università, esco di casa e proprio un nanosecondo dopo che il portone del palazzo si chiude alle mie spalle realizzo di aver scordato le chiavi sulla scrivania: merda, sono extraparlamentare ed extradomiciliare (per fortuna la mia ragazza, il cui compito principale consiste nel salvarmi da me stesso, ne tiene con sè una copia per ovviare alle mie frequenti sbadataggini).

Adesso sono in attesa che arrivi il nume tutelare sotto il quale svolgo il mio dottorato. Quando si accorgerà che da circa un mese mi affaccendo in faccende tutte facilmente riconducibili al padre di ogni vizio, per la prima volta in circa quattro anni lo vedrò fuori di sè (extracorporeità, insomma); conseguentemente, rischio di venir preso a calci sul mio ozioso culo e assurgere, mucho rapidamiente, ad una posizione extrauniversitaria.

Tutto questo fino alla partita di pallavolo di stasera. Se, come sempre, il principale esponente della compagine in cui gioco mi terrà in panchina (decisione giustificata dal mio essere una pippa di proporzioni pornografiche e dal mio impegno saltuario) vivrò anche una condizione extracompetitoriale.

Senza considerare che se il corso della nuova gestione politica sarà conforme alle previsioni dei pessimisti a tutti conviene dirigersi verso lidi più accoglienti e godersi l'extracomunitareità.


P.S.: commenti seri sui risultati elettorali non mi va di farne. In rete ne trovereste di più accurati, competenti, analitici, sintetici, strazianti, divertenti, et cetera.
Due cose sole. La prima ai vari FrancescoCossigaPaoloMielibenpensantideimieicordonbleu che paventano una recrudescenza del terrorismo di sinistra a causa della mancanza di rappresentanza parlamentare (ma che sono sempre pronti ad etichettare come folkloristiche le imbarazzanti e vergognose dichiarazioni dei vari esponenti della Lega): ma andate a cagare.
La seconda alla classe dirigente della sinistraradicalemassimalistaantagonista che di fronte all'ennesima evidenza dell'enorme flusso di voti perso non a favore del PD ma del PDL e della Lega non pensano minimamente che l'errore sia loro ma che siano gli elettori a non aver capito: ma andate a cagare anche voi.

15 aprile 2008

Dov'è wally?

Provate a cliccare sull'immagine qui accanto (per ingrandirla) e a cercare tra le varie foto quella di un esponente della sinistra italiana con una poltrona alla Camera dei Deputati o al Senato.

Risparmiatevi pure la fatica: non ne troverete.

Per oggi i commenti finiscono qui: perché quando tutte le speranze di opposizione al centro-destra di Silvio Berlusconi e Umberto Bossi (e Fini? Perché è stato cosi defilato?) sono da riporre in una coalizione che tra le sue fila annovera Paola Binetti, Beppe Fioroni e Antonio di Pietro non è che la voglia di essere lucidi o salaci sia proprio alle stelle.

P.S.:una nota positiva: a X Factor, su Raidue, Marco Morgan Castoldi ha dichiarato, tra lo stupore di alcuni e l'ebetudine di parecchi: "Agli italiani non piace sperimentare, e lo si è visto in questi giorni". Comprerò, per la seconda volta, tutti i suoi dischi.

11 aprile 2008

Tre...due...uno...

Per chi, come me, non vive abitualmente nella città in cui risulta ufficialmente residente, è arrivato il momento di preparare le valigie. Per poter poi espletare, Tra domenica e lunedì, il proprio diritto al voto.

I vari appelli al voto utile, strategico, sincero e disgiunto sono già stati fatti ed io non voglio ripeterli.

In questo post volevo solo dare sfogo ad uno stato di malessere sottile che mi pervade quando sento persone verso cui nutro ardente stima (come Andrea Camilleri) chiedere di votare per il PD in modo da scongiurare la nuova ascesa dello spauracchio berlusconiano e l'inizio del suo dodecaennio.

Io ho deciso di dire basta a questo tipo di processo decisionale.

Voterò a sinistra.

Inutile o stupida o infantile che sia questa mia scelta.

In bocca al lupo, Italia.




P.S.: e naturalmente so bene che chi dice che Berlusconi e Veltroni sono uguali dice una grande cazzata. Ciò non toglie che la sinistra è altra dal Partito Democratico.

9 aprile 2008

fight club

Che il pasticcere che ha realizzato la dedica sulla torta di laurea di mia cugina non sapesse se usare la lettera b o la p nella parola combatti mi sorprende, ma non troppo. Che nel suo laboratorio non avesse a portata di mano un dizionario per dirimere una controversia interiore che, come è evidente dalla foto, lo attanagliava, non è per nulla sorprendente. Che nessuno accanto a lui sia stato in grado di rivelargli gli oscuri segreti dell'italico idioma più che sorprendente è preoccupante.
Ciò che è davvero stupefacente è la soluzione adottata: l'introduzione di un nuovo grafema, una sovrapposizione di p e b, giusto per accontentare tutti.
Mi sbaglierò, ma in questo piccolo e surreale episodio non posso fare altro che vedere l'ennesima prova che nascoste da qualche parte nel corredo genetico del popolo italiano ci siano le istruzioni per codificare l'appartenenza alla Democrazia Cristiana.

Gimme more

"I libri di storia, ancora oggi condizionati dalla retorica della Resistenza, saranno revisionati, se dovessimo vincere le elezioni. Questo è un tema del quale ci occuperemo con particolare attenzione". Lo ha detto il senatore Marcello Dell'Utri in un'intervista rilasciata a Klauscondicio, contenitore di approfondimento politico in rete.(fonte: Repubblica)

Ammettiamo, pur con qualche riluttanza, che Marcello Dell'Utri -o chi supervisiona i suoi movimenti e le sue dichiarazioni- non sia un perfetto e totale idiota.

Partendo da una tale ipotesi, reagire solo con stupore (io l'ho fatto, in prima battuta) e offesa indignazione (in quanto figlio di un partigiano questa è stata la seconda fase che ho attraversato) a questa affermazione mi sembra inadeguato; occorre sforzarsi e cercare di capire quale ragionamento possa nascondersi dietro queste parole.

E allora OneMoreBlog nota come questa "colossale stronzata che sembra un invito a votare l'osceno Piddì pur di non far vincere l'unica cosa appena più oscena, il Pidielle" sia il preludio per un accordo sottobanco.

E' possibile, ma per quel che mi riguarda temo che l'intenzione sia un'altra, più subdola e spaventosa.

Dell'Utri e/o i suoi burattinai stanno agendo da provetti sperimentatori, il corpo sociale italiano la loro cavia da laboratorio; quella non è (o almeno non è solo) un'esternazione paradossale e stupida, è un test.

- Quanto la spariamo grossa? - devono aver pensato.
- Potremmo dire che in Italia il fascismo non ha mai mandato nessuno nei campi di concentramento. Al massimo in vacanza al confino.
- No, quella l'abbiamo già detta, non ti ricordi?

E come nella tanto abusata scena del ballo di fine anno in cui il ragazzo ingrifato, durante l'ultimo lento, spinge le mani sempre più in basso lungo la schiena di lei per raggiungere l'agognata meta dei suoi glutei, così le schiere del Cavaliere Silvio Berlusconi da 14 anni, ormai, sottopongono a verifica il limite di tolleranza degli italiani, andando sempre un pò più in là. Forse anche loro increduli di quanto questa soglia sia talmente elevata da sembrare irraggiungibile.

Supereremo il test anche questa volta.

E quando, la prossima settimana, avranno rioccupato le poltrone di Montecitorio e Palazzo Madama con una maggioranza che si prefigura ampia, sapranno che possono riscrivere i libri di storia. E poi vorranno di più.

Lasciatemi dire che ce lo saremo meritato.