29 settembre 2008

Altius Volitant
parte II

Alla fine, in effetti, Alitalia è rimasta italiana. Ci hai pensato CAI, e questa sigla che fa tanto guaito di cane bastonato non inganni: si tratta di un piccolo ma intrepido esercito di imprenditori che ha lasciato i debiti allo Stato e ha rilevato, praticamente gratis, solo la parte in attivo. Quanto sarebbe orgoglioso di loro Henry Ford.

In parole povere l'accordo fa schifo in senso assoluto, cioè come fa schifo pensare che Maria De Filippi e Maurizio Costanzo possano davvero averci provato a riprodurre pag. 20 del KamaSutra.
Se poi lo si vede in relazione al piano proposto qualche mese fa da Airfrance, allora viene proprio da piangere come qualunque donna della mia generazione piange ogni volta che in TV ridanno Dirty Dancing.

E in tutto questo, riecco Veltroni.
Chi?
Ma dai, Veltroni! Quello che ti piaceva tanto quando parlava di cinema, ti ricordi? Quello che ti incazzavi quando gli altri rompevano le palle con la storia del buonismo. Quello che lo dicevi sempre: "Appena si decidono a mettere tutto nelle sue mani, gli facciamo un culo così a quegli altri". Quello che eri pronto a scommettere sulla sua intelligenza.
Ah! Ma tu dici il presidente del consiglio ombra? Quello che 'sta storia dell'ombra l'ha presa così seriamente da non farsi più vedere in giro? Il rimanda-manifestazioni-di-piazza-ad-Ottobre? L'uomo che ha in comune con G. W. Bush il record come essere deambulante con l'elettroencefalogramma più piatto del mondo?
Sì, quello.
Quel Veltroni, dopo aver visto, senza emettere suono, cose che noi umani purtroppo immaginavamo, seduto sulla poltroncina di Porta a Porta cerca di convincere gli italiani che il merito di quell'accordo scandaloso è suo. Non di dare la colpa di tutto all'attuale Governo. Ma di prendersi un merito invisibile ai più. Un merito ombra.

Allora non ti dai pace. Cerchi di capire. Fai quasi come il Dr. House e scrivi sulla lavagna bianca i sintomi nel tentativo di trovare una malattia che li spieghi tutti.
E proprio quando stai per rinunciare, demotivato e ridimensionato nella fiducia rispetto alle tua capacità analitica, la soluzione ti acceca: più del lampadario acceso a tradimento da tuo padre quando ti svegliava alle 7.30 perchè dovevi andare a scuola; più del sole quella mattina che la colomba ha scambiato la tua chioma fresca di shampoo per un monumento; più di quella supernova quando dall'oblo della Cuore d'Oro...(ok, qui ho esagerato).

Come sempre accade, la risposta è semplice: Veltroni, qualche anno fa, deve aver rubato un motorino.
E non un motorino qualunque.
Il motorino era quello di Alex Drastico.
E di tutte le maledizione lanciategli a lui è arrivata quella che nel filmato trovate tra i 2'27'' e 2'35''.
Ascoltate (anche tutto, eh, che si ride di gusto) e ditemi se non ho ragione.

Altius Volitant
parte I


AVVISO PARENTALE: quanto segue è stato scritto utilizzando un linguaggio esplicito ed è vivamente sconsigliato procedere con la lettura. L'autore, disgustato da se stesso, si è già autodenunciato, autoarrestato, autoincarcerato, autogiudicato e autocondannato alla visione per un'intera settimana di Porta a Porta.

Ve la ricordate questa scena? Eravate anche voi in quello stato di lieve euforia causato dalla consapevolezza che difficilmente vi sarebbe ricapitato, almeno in questa vita, di gridare TESTA DI MINCHIA a qualcuno con quella schiacciante percentuale di ragione?

Se la risposta a entrambe queste domande è sì, allora è probabile che non abbiate avuto bisogno di aspettare la confessione di Materazzi per sapere con quali parole fosse riuscito a ottenere la reazione di Zidane: una qualunque frase che si trovasse in un intorno ε, con ε piccolo a piacere, di questa:
Sono quasi centoventi minuti che corri e non sei ancora riuscito a sudare quanto ho fatto sudare ieri sera, in dieci minuti, quella zoccola di tua sorella.
Più o meno, insomma.

Le successive dichiarazioni rese al tribunale della FIFA (che Dio la benedifa) dai due giocatori hanno avvalorato questa sensazione collettiva.
Ma si sa: non sempre ciò che ci viene propinato dai media rispetta i canoni filosofici della verità.
La verità sarà anche là fuori ma non è che batta il marciapiede con giocosa spensieratezza (altrimenti potremmo identificarla con la sorella di Zidane; ma essendo, la verità, figlia unica ne consegue che l'ipotesi del marciapiede è errata).
E quindi?
Quindi, con i potenti mezzi messi a mia disposizione dall'allevamento clandestino di batteri allucinogeni di cui abbiamo già avuto modo di disquisire nei commenti qui, ecco una di quelle notizie che solo questo blog, dove l'informazione non è ancora condannata all'orrido silenzio imposto dai poteri forti - ma anche da quelli medi e, perchè no, quelli deboli, che quando si tratta di farsi tacitare l'informazione non fa alcuna discriminazione - potete trovare.

In quella serata di circa due anni fa, quando il cielo era blu sopra Berlino (mixare così impunemente i Pooh e Wim Wenders come ha fatto Marco Civoli richiede un allevamento di maiali nutriti con ghiande di acido lisergico. Mitico Civoli), questo fu ciò che Materazzi disse:
Col Cazzo che vi vendiamo Alitalia
.
E poi, non contento, aggiunse:
Perchè i nostri uccelli di ferro sono più lunghi e volano più alti dei vostri.

Proprio un profeta, il nostro difensore.
Ma col senno di poi - cioè di oggi -, quasi quasi io sto con Zizou.

21 settembre 2008

Carramba che sorpresa!

Stanchi delle continue fughe di brani del loro nuovo album verso i lidi di emule, i Mogwai lo hanno reso disponibile per l'ascolto sul loro MySpace. Il mio giudizio su questa band è talmente poco obiettivo (oscilla tra il grandioso, l'imprescindibile, il divino e il fondamentale), talmente fuori fuoco da sembrare uno di quei presunti film d'autore in cui il regista riesce a frantumarti le palle alla terza inquadratura. Ma ascoltate I love you, I'm going to blow up your school e avrete l'esatta descrizione di come mi sento hic et nunc.
Post Rock Is Not Dead

17 settembre 2008

I am not frightened to die


Se la storia della musica avesse una consistenza solida, ora che Richard Wright - uno dei fondatori dei Pink Floyd e loro tastierista - è morto, potremmo affermare retoricamente che di quella storia se ne è andato un pezzo sproporzionato. Vi ha mai toccato il culo mentre eravate sull'autobus affollato all'ora di punta, la storia della musica? Vi ha forse tirati sotto con la sua auto fuori controllo? No? E allora la menata del pezzo andato via ce la scordiamo (ok, l'ho detta io, mica voi; facevo così, per divertirci un pò in un momento triste).

Richard Wright aveva un enorme talento compositivo - nel video potrete apprezzarlo ascoltando la versione live di The Great Gig in the sky e sì, il tizio in camicia bianca e gilet grigio circondato da una prigione di tastiere di ogni tipo che si vede in principio è proprio lui -. Richard Wright aveva 65 anni. E, last but not least at all, Richard Wright aveva il cancro - immaginatevelo così: un'infiorescenza vermiglia screziata da pulsanti striature verde elettrico costellate da minuscoli nei vermigli ciascuno dei quali, ingrandito, è screziato da pulsanti striature verde elettrico costellate da infinitesimi nei vermigli ciascuno dei quali ... -.

E ora doppia chiusura.

Per i più sensibili: da stanotte , quando alzati gli occhi al cielo in cerca del Grande Carro vi sorprenderete nel trovare un punto luminoso in più, sappiate che quel punto è Richard Wright.

Per i più cinici: da stanotte , quando alzati gli occhi al cielo in cerca del Grande Carro vi sorprenderete nel trovare un punto luminoso in più, sappiate che è da un pezzo che la psichedelia non si onora più abusando di LSD.

p.s.: io quasi subito dopo aver letto la notizia ieri notte nei sottopancia di RaiNews24 ho pensato: "Minchia, niente concerto della reunion." A quale delle due categorie sopra appartengo?

7 settembre 2008

Tema: le tue vacanze

Svolgimento: Olimpiadi e Underworld.


note a margine del tema
Fossi un arciere di quelli bravi, di quelli oltre l'impassibile precisione dei koreani che ci hanno rifilato la medaglia d'argento, di quelli al di là degli insegnamenti zen che sostengono la necessità di non mirare al bersaglio per colpirlo, questo farei: incoccherei quella freccia di carbonio che è la mia esistenza sublunare e, tendendo la corda al massimo, fino al contatto con le labbra - da essa storpiate in un ghigno terribile e malinconico -, tirerei verso quell'unico punto in cui ciò che avrebbe potuto essere e cio che è si cortocircuitano. Perchè si faccia carne l'anelito a una vita olomorfa: indulgente con il proprio inizio, ardentemente conscia della propria fine, sprezzantemente incurante del percorso che l'inizio e la fine collega.

***

Poi, a parte il tiro con l'arco, negli sport di squadra non è andata benissimo. Le ragazze del volley, partite d'oro zecchino, non sono neanche arrivate alle semifinali (seguendo le orme dello squadrone maschile di circa un decennio fa, che vinceva qualunque torneo anche tenendo un braccio legato dietro la schiena ma quando arrivava alle Olimpiadi proprio non ce la faceva). Ma prima o poi questo fottuto posto più alto del podio nella pallavolo riusciremo a scalarlo. Del quarto posto della ginnastica ritmica e del bronzo del fioretto femminile non ne parliamo nemmeno. Parliamo invece della bella usanza negli sport di squadra, dopo il ritiro di un giocatore particolarmente rappresentativo, di non assegnare a nessun altro il suo numero di maglia. Ecco, secondo me dopo la pubblicazione di Underworld nel 1997 avrebbero dovuto ritirare la stampa a caratteri mobili, le macchine da scrivere, i computer, le bic, le matite etc. E questo è uno dei tanti motivi - tutti gli altri essendo la mia pigrizia - per cui non ho più scritto. Se pensate che stia esagerando - e un pò lo sto facendo, chiaro - compratelo e ne riparleremo dopo che lo avrete letto, cioè fra un paio di anni se lo farete al mio ritmo. Intanto un antipasto lo trovate su aNobii.

***

Ti svegliavi alle 01.00 a.m. e c'era in studio Alessandro Tiberti a inscenare tristissimi spettacolini di traduzione, supportato da un'imbarazzatissima - almeno lei - ragazza cinese ridotta allo status di straniera in patria.
Ti svegliavi alle 03.00 a.m. e Federica Pellegrini ci impiegava 4 vasche e 1'54''82 a convincerti che il momento di dare il giusto peso alla tua totale mancanza di stile nello stile libero - e in qualunque altra specialità del nuoto, a dirla tutta - era arrivato.
Ti svegliavi intorno alle 04.30 e facevi in tempo a vedere Alex Schwazer piangere perchè finalmente capace di dimostrare a tutti che a camminare in quel cazzo di modo disarticolato - ma fluidissimo, per carità - il più forte e il più veloce è lui.
Ti svegliavi alle 01.00 p.m. e potevi ammirare Valentina Vezzali e Margherita Granbassi e Giovanna Trillini sciogliere misura e colpire di fluetto e parare di quarta e andare a bersaglio non valido e minacciare di morte, con lo sguardo, giudici che ricostruivano azioni in cui non ho mai capito che c'è da ricostruire - ma non è proprio questo il bello delle Olimpiadi?
Ti svegliavi alle 04.30 p.m. e se tra una strofinata agli occhi, la ricerca del telecomando e la sintonizzazione su raidue trascorrevano più di 9''69 ti eri perso lo spettacolo di Usain Bolt che praticamente passeggiando dai 75 metri in poi abbatteva in un sol colpo record del mondo sui 100 metri piani e orgoglio americano.
Ti svegliavi alle 06.00 p.m. e quasi ci restavi male nel non trovare a Pechino Winona Ryder esibirsi nel suo magico show con le palline da ping pong:

(l'ho trovato solo in spagnolo, mi dispiace).

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La pazienza e l'assiduità con cui avete continuato a passare di qui nonostante i miei non aggiornamenti meriterebbero ricompense migliori di quella che sto per dare.
Ma prima vorrei ringraziare quasimamma per aver cercato di spronarmi a tornare a scrivere - ad un certo punto mi ha proposto un impressionante elenco di fobie invitandomi a sceglierne una su cui
tramare, ed ElenaGinevra che ritenendomi in grado di scrivere, e di farlo bene, un elogio dello starnuto, mi ha commosso una volta di più.
Questo link vi consentirà di scaricare un file pdf che contiene una roba che ho cominciato a scrivere qualche tempo fa e poi ho abbandonato. E' pretenziosa e anche un pò pretenziosa, ma soprattutto è pretenziosa. E' anche incompleta naturalmente e in un futuro non so quanto prossimo la riscriverò in maniera molto diversa. A pensarci bene, più che una ricompensa mi pare una punizione per la vostra pervicacia, ma spero non me ne vogliate troppo.


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L'immagine è una riproduzione de "Il trionfo della morte" di Pieter Bruegel Il Vecchio, ha a che vedere con Underworld, l'ho scaricata tempo fa e non ricordo da dove