19 febbraio 2010

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Ne hai quasi fatto un vanto. Di questa convinzione - che fa tanto esistenzialismo - secondo cui, a tuo avviso, la sensazione tanto agognata che tutti chiamano felicità non esiste sei persino riuscito a risultare orgoglioso nelle discussioni con quei pochi sfortunati che le tue discussioni le reggono. L'hai definita un errore prospettico della memoria per la sua caratteristica di essere molto spesso identificata solo a posteriori - e come dovrebbe giovare a misere creature condannate a vivere il presente tutto questo? L'hai definita avversaria di Dio nella finale del Wimbledon delle illusioni - sono al quinto set, quello senza tie-break e andranno avanti per un bel po'. Per non parlare di tutte le volte che l'hai pragmaticamente definita una solenne cazzata - perché, in fin dei conti, sei uno taciturno e sprecare fiato su certi argomenti davvero non ti va. E' una teoria che hai usato come scudo per evitare alcune ferite ma non ti sei fatto scrupoli di brandirla a mo' di spada per procurarne. Poi, come ogni nemico che si rispetti, la felicità ti attacca all'improvviso e non dall'esterno vanificando levate di scudi e brandimenti di spade. Un'esplosione controllata di robustezza e pacificazione, una superficie sferica in espansione che oltrepassa i limiti del tuo corpo avvolgendo te e ciò che ti circonda in una bolla di apparente immobilità - immobile un cazzo, è che finalmente il tuo è un moto solidale con quello dell'Universo. Poi c'è il problema, ampiamente sperimentato quando eri un bambino soffiatore su pellicole di acqua e sapone, che le bolle scoppiano - brani di robustezza e pacificazione ovunque, ma rimetterli insieme non si può. Poi c'è il problema, ampiamente dibattuto da profeti e poeti, che accrescere il sapere accresce il dolore, e la conoscenza della felicità non fa eccezione. Poi c'è il problema, ampiamente esemplificato dalla visione in soli due giorni della quarta serie di Dexter, della tua ingordigia - e per la felicità niente streaming su megavideo. Poi c'è il problema, ampiamente e giustamente ignorato da tutti quelli che non sono te, che per l'ennesima volta una tua teoria si è rivelata palesemente errata come un bosone che obbedisca alla statistica di Fermi-Dirac, quindi hai proprio sbagliato mestiere.
Ti viene da pensare che la felicità sia un po' una merda. Ti viene da sperare che almeno Dio sia abbastanza furbo da non esistere.

3 commenti:

  1. Io non ignoro che un'altra tua teoria è errata...e ammetto che la cosa mi procura una certa sottile soddisfazione :)
    Almeno adesso sai che sapore ha e, dolorosa o no, merda o no, ingordigia o no, sai che esiste e potresti persino fare qualcosa per trovarla ancora e ancora e ancora.
    E...ehm...taciturno? ;)

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  2. E poi capisci che quella bolla di sapone che presto è esplosa era li al momento giusto. E magari ci saranno altre bolle. Comunque provare una sensazione nuova non è per niente brutto. Io spero solo che Dio non decida di dimostrare che esista ecco. Almeno non a me. Madonnina mia ti prego se hai qualcosa da dirmi mandami una mail. Non mi apparire che mi spavento.

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  3. E poi capisci che quella bolla di sapone che presto è esplosa era li al momento giusto. E magari ci saranno altre bolle. Comunque provare una sensazione nuova non è per niente brutto. Io spero solo che Dio non decida di dimostrare che esista ecco. Almeno non a me. Madonnina mia ti prego se hai qualcosa da dirmi mandami una mail. Non mi apparire che mi spavento.

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