Alla fine, in effetti, Alitalia è rimasta italiana. Ci hai pensato CAI, e questa sigla che fa tanto guaito di cane bastonato non inganni: si tratta di un piccolo ma intrepido esercito di imprenditori che ha lasciato i debiti allo Stato e ha rilevato, praticamente gratis, solo la parte in attivo. Quanto sarebbe orgoglioso di loro Henry Ford.
In parole povere l'accordo fa schifo in senso assoluto, cioè come fa schifo pensare che Maria De Filippi e Maurizio Costanzo possano davvero averci provato a riprodurre pag. 20 del KamaSutra.
Se poi lo si vede in relazione al piano proposto qualche mese fa da Airfrance, allora viene proprio da piangere come qualunque donna della mia generazione piange ogni volta che in TV ridanno Dirty Dancing.
E in tutto questo, riecco Veltroni.
Chi?
Ma dai, Veltroni! Quello che ti piaceva tanto quando parlava di cinema, ti ricordi? Quello che ti incazzavi quando gli altri rompevano le palle con la storia del buonismo. Quello che lo dicevi sempre: "Appena si decidono a mettere tutto nelle sue mani, gli facciamo un culo così a quegli altri". Quello che eri pronto a scommettere sulla sua intelligenza.
Ah! Ma tu dici il presidente del consiglio ombra? Quello che 'sta storia dell'ombra l'ha presa così seriamente da non farsi più vedere in giro? Il rimanda-manifestazioni-di-piazza-ad-Ottobre? L'uomo che ha in comune con G. W. Bush il record come essere deambulante con l'elettroencefalogramma più piatto del mondo?
Sì, quello.
Quel Veltroni, dopo aver visto, senza emettere suono, cose che noi umani purtroppo immaginavamo, seduto sulla poltroncina di Porta a Porta cerca di convincere gli italiani che il merito di quell'accordo scandaloso è suo. Non di dare la colpa di tutto all'attuale Governo. Ma di prendersi un merito invisibile ai più. Un merito ombra.
Allora non ti dai pace. Cerchi di capire. Fai quasi come il Dr. House e scrivi sulla lavagna bianca i sintomi nel tentativo di trovare una malattia che li spieghi tutti.
E proprio quando stai per rinunciare, demotivato e ridimensionato nella fiducia rispetto alle tua capacità analitica, la soluzione ti acceca: più del lampadario acceso a tradimento da tuo padre quando ti svegliava alle 7.30 perchè dovevi andare a scuola; più del sole quella mattina che la colomba ha scambiato la tua chioma fresca di shampoo per un monumento; più di quella supernova quando dall'oblo della Cuore d'Oro...(ok, qui ho esagerato).
Come sempre accade, la risposta è semplice: Veltroni, qualche anno fa, deve aver rubato un motorino.
E non un motorino qualunque.
Il motorino era quello di Alex Drastico.
E di tutte le maledizione lanciategli a lui è arrivata quella che nel filmato trovate tra i 2'27'' e 2'35''.
Ascoltate (anche tutto, eh, che si ride di gusto) e ditemi se non ho ragione.
Che dire, Luca? Ci ha azzeccato in pieno. In pochi secondi ne ha tracciato un perfetto identikit.
RispondiEliminaMa come le scovi 'ste cose? Non dico che sei al livello di Ghezzi... ma quasi!!! A questo punto potresti proporre un tuo Blob personale all'interno di questo Blog... Un BloB nel BloG... ahahahah! Ok stendiamo un velo pietoso.
bellissimo..
RispondiEliminamuto.. ma non per sempre..
hai colto in pieno...
Il fatto è semplicemente questo.
RispondiEliminaWalter sarebbe anche capace, ma non ci crede. Non abbastanza almeno.
Buoni, siamo tutti buoni. Ma significa chiedere scusa quando ci pestano i piedi.
Dovrebbe imparare qualche arma dialettica. Lui sa da chi. Ma si è fermato a pensare a come bucargli la barca, nell'unico momento di cattiveria che abbia mai avuto.
Amen?
Elena Ginevra