note a margine del tema
Fossi un arciere di quelli bravi, di quelli oltre l'impassibile precisione dei koreani che ci hanno rifilato la medaglia d'argento, di quelli al di là degli insegnamenti zen che sostengono la necessità di non mirare al bersaglio per colpirlo, questo farei: incoccherei quella freccia di carbonio che è la mia esistenza sublunare e, tendendo la corda al massimo, fino al contatto con le labbra - da essa storpiate in un ghigno terribile e malinconico -, tirerei verso quell'unico punto in cui ciò che avrebbe potuto essere e cio che è si cortocircuitano. Perchè si faccia carne l'anelito a una vita olomorfa: indulgente con il proprio inizio, ardentemente conscia della propria fine, sprezzantemente incurante del percorso che l'inizio e la fine collega.
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Poi, a parte il tiro con l'arco, negli sport di squadra non è andata benissimo. Le ragazze del volley, partite d'oro zecchino, non sono neanche arrivate alle semifinali (seguendo le orme dello squadrone maschile di circa un decennio fa, che vinceva qualunque torneo anche tenendo un braccio legato dietro la schiena ma quando arrivava alle Olimpiadi proprio non ce la faceva). Ma prima o poi questo fottuto posto più alto del podio nella pallavolo riusciremo a scalarlo. Del quarto posto della ginnastica ritmica e del bronzo del fioretto femminile non ne parliamo nemmeno. Parliamo invece della bella usanza negli sport di squadra, dopo il ritiro di un giocatore particolarmente rappresentativo, di non assegnare a nessun altro il suo numero di maglia. Ecco, secondo me dopo la pubblicazione di Underworld nel 1997 avrebbero dovuto ritirare la stampa a caratteri mobili, le macchine da scrivere, i computer, le bic, le matite etc. E questo è uno dei tanti motivi - tutti gli altri essendo la mia pigrizia - per cui non ho più scritto. Se pensate che stia esagerando - e un pò lo sto facendo, chiaro - compratelo e ne riparleremo dopo che lo avrete letto, cioè fra un paio di anni se lo farete al mio ritmo. Intanto un antipasto lo trovate su aNobii.
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Ti svegliavi alle 01.00 a.m. e c'era in studio Alessandro Tiberti a inscenare tristissimi spettacolini di traduzione, supportato da un'imbarazzatissima - almeno lei - ragazza cinese ridotta allo status di straniera in patria.
Ti svegliavi alle 03.00 a.m. e Federica Pellegrini ci impiegava 4 vasche e 1'54''82 a convincerti che il momento di dare il giusto peso alla tua totale mancanza di stile nello stile libero - e in qualunque altra specialità del nuoto, a dirla tutta - era arrivato.
Ti svegliavi intorno alle 04.30 e facevi in tempo a vedere Alex Schwazer piangere perchè finalmente capace di dimostrare a tutti che a camminare in quel cazzo di modo disarticolato - ma fluidissimo, per carità - il più forte e il più veloce è lui.
Ti svegliavi alle 01.00 p.m. e potevi ammirare Valentina Vezzali e Margherita Granbassi e Giovanna Trillini sciogliere misura e colpire di fluetto e parare di quarta e andare a bersaglio non valido e minacciare di morte, con lo sguardo, giudici che ricostruivano azioni in cui non ho mai capito che c'è da ricostruire - ma non è proprio questo il bello delle Olimpiadi?
Ti svegliavi alle 04.30 p.m. e se tra una strofinata agli occhi, la ricerca del telecomando e la sintonizzazione su raidue trascorrevano più di 9''69 ti eri perso lo spettacolo di Usain Bolt che praticamente passeggiando dai 75 metri in poi abbatteva in un sol colpo record del mondo sui 100 metri piani e orgoglio americano.
Ti svegliavi alle 06.00 p.m. e quasi ci restavi male nel non trovare a Pechino Winona Ryder esibirsi nel suo magico show con le palline da ping pong:
(l'ho trovato solo in spagnolo, mi dispiace).
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La pazienza e l'assiduità con cui avete continuato a passare di qui nonostante i miei non aggiornamenti meriterebbero ricompense migliori di quella che sto per dare.
Ma prima vorrei ringraziare quasimamma per aver cercato di spronarmi a tornare a scrivere - ad un certo punto mi ha proposto un impressionante elenco di fobie invitandomi a sceglierne una su cui tramare, ed ElenaGinevra che ritenendomi in grado di scrivere, e di farlo bene, un elogio dello starnuto, mi ha commosso una volta di più.
Questo link vi consentirà di scaricare un file pdf che contiene una roba che ho cominciato a scrivere qualche tempo fa e poi ho abbandonato. E' pretenziosa e anche un pò pretenziosa, ma soprattutto è pretenziosa. E' anche incompleta naturalmente e in un futuro non so quanto prossimo la riscriverò in maniera molto diversa. A pensarci bene, più che una ricompensa mi pare una punizione per la vostra pervicacia, ma spero non me ne vogliate troppo.
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L'immagine è una riproduzione de "Il trionfo della morte" di Pieter Bruegel Il Vecchio, ha a che vedere con Underworld, l'ho scaricata tempo fa e non ricordo da dove
Finalmente!!! Mi ero chiesto se fossi stato inghiottito da un buco nero o da un paradosso spazio-temporale!!!
RispondiEliminaLuca, a breve ci facciamo quella giornata Catanese con chinese food e retrogaming ok?
HellCiccio!!!
Non poteva capitare tema peggiore; per una volta non svolgo il tema. A presto e ben tornato (ma ginnastica ritmica e nuoto sincronizzato non li seguivi?) ;)
RispondiEliminaBentornati ad entrambi!!!!!!!!
uuu l'elogio allo starnuto sarebbe bello. le mie vacanze lo sai.. ho affittato una stanza con bagno a Siena... o per meglio dire solo un bagno.. così per vomitare meglio :P
RispondiEliminaelena
Grandioso. Io pure mi svegliavo al mattino presto, e saltando sul divano ho esultato per l'oro della Pellegrini. La scherma, mio caro Luca, è disciplina, per eccellenza, si misurano intenzioni, non solo parate e risposte. Tutta la gente non sa, quanto sia difficile, in pedana e fuori, manifestare intenzioni dirette e non fraintendibili. Il bronzo rubato a Giovanna, comunque è scandaloso.
RispondiEliminaIo sto organizzandomi per scappare a Parigi, andar di corsa al Tenco in Noevembre e subito a vedere Kungfu Panda, nonché architettando altre piccole occasioni di felicità nonostante l'incombente inizio della scuola, e tutto quello che verrà.
elena